Deacon Litz e il Tipo V8RI


Dopo la seconda Coppa Vanderbilt a Roosevelt Field, New York 1937, tutte e quattro le monoposto Maserati V8RI sono in Usa, ancora decentemente competitive nonostante un paio d'anni di vita intensa. Con 320 CV e un peso a secco, secondo la formula Grand Prix in vigore, attorno a 750 kg potevano ancora dire qualcosa a Indianapolis, puntando sull'affidabiliti.


Una delle ultime presenze delle V8RI alla 500 Miglia dell'Indiana è quella di Deacon Litz nell'edizione 1939: un risultato tutt'altro che eclatante con un secco trentatreesimo ed ultimo posto provocato dal ritiro al settimo giro per problemi alle valvole.


Qui a lato: Deacon Litz con la V8RI di Dick Wharton, 1939. Trentunesimo in griglia, si classifica ultimo: le valvole hanno ceduto dopo sette giri.


L'auto appartiene a Dick Wharton che, per essere in regola con la formula Indy, ha dovuto ridurre la cilindrata a tre litri, dai 4,8 originali. Subito si era manifestato un serio problema alle camme delle valvole che si consumavano troppo in fretta, inchiodando il motore. Risolto il problema (o, almeno, cosi si credeva), l'auto viene iscritta alla 500 Miglia 1939. Arriva a Indianapolis da New York, dopo un viaggio di una settimana: il vecchio camion Ford non riesce a superare i 50 km/h sulle collinette della Pennsylvania.


Qui a lato: George Robson, al debutto a Indianapolis con la V8RI modoficata, telaio 4501, di Deacon Litz, troopo lento per qualificarsi. Robson he poi vinto l'edizione 1946 con la Thorne Engineering.


Nell'incertezza della messa a punto, Wharton non ha contattato nessun pilota, tanto più che con 49 iscritti e i soliti 33 qualificati, la lotta si annuncia dura. L'auto, nonostante tutto, va e Deacon Litz, che la prova, la trova più veloce della sua V8RI con la carrozzeria largamente modificata. L'accordo è subito trovato: se Deacon si qualifica con la Maserati di Wharton darà la sua a un altro pilota. E Deacon Litz riesce a qualificarsi con 117,979 mph, prestazione buona per l'ultima fila, trentunesima posizione.


Qui a lato: Paul Riganti al proimo contatto con Indy al volante della 8CL nei colori argentini. Partito ventiquattresimo, è fuori per incidente dopo 24 giri e si classifica ultimo, riuscendo comunque a intascare 500 dollari. Riganti aveva già corso le 500 Miglia del 1923 e 1933.


Deacon è un veterano di Indy, dove ha debuttato nel 1928 ed è all'undicesima partenza. Ha guidato Miller e Duesenberg ed è anche stato in testa per 49 dei 1,495 giri che ha percorso sulla Brickyard.


Qui a lato: Henry Banks con la V8RI Cheesman Special, non qualificata. Banks ha disputato sei volte la 500 Miglia: nel 1950 si è piazzato venticinquesimo con la Maserati-Offenhauser numero 12.


Al via, come previsto dalla strategia concordata tra box e pilota, Deacon parte adagio per asciare sfogare quelli davanti, poi, a posizioni consolidate, inizia ad accelerare: al settimo giro, e in pieno. E le valvole cedono. A motore spento, rientra al box e scende dal'auto senza dire una parola, tanto tutti sanno già che cosa è successo. La V8RI di Deacon Litz, telaio 4501, caratterizzata da un trattamento estetico molto pesante del frontale, viene affidata a George Robson, debuttante. Non riesce a qualificarsi, fermandosi alla media di 116,305 mph. Il 1939 è l'anno della prima vittoria di Wilbur Shaw con la Maserati 8CTF 'Boyle Special', che ha tutto quello che la V8RI non ha: aerodinamica, motore potente e affidabile, telaio moderno. In confronto, la V8RI sembra una vasca da bagno: parola di Dick Wharton.




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